Ora che si è tornati a parlare di coltivazione della canapa ed in particolare della produzione e della vendita delle infiorescenze di cannabis, ci sembra doveroso riportare per un attimo il discorso alla sua connotazione originale, ovvero quella di attività agricola finalizzata alla produzione di piante per impieghi in ambito civile e industriale. La marijuana leggera, quella legale e venduta liberamente in tabaccherie ed erbosisterie, la cosiddetta marijuana light depotenziata del THC e di cui tanto si parla su giornali ed internet, ha ormai monopolizzato l’interesse dei produttori di canapa, togliendogli, forse, un po’ della sua  valenza storica.
Produrre canapa, oggi, non vuol dire solo coltivare marijuana light inseguendo un mercato mai sazio, ma significa ridare valore ad una delle più antiche attività agricole.
La canapa è una pianta che in ragione delle sue caratteristiche si presta ad una molteplicità di utilizzi. Coltivata in passato per la robustezza ed elasticità della sua fibra e impiegata nella costruzione di corde, filati, carta e tessuti particolarmente resistenti (pensiamo alle vele delle navi), oggi la coltivazione di canapa industriale è destinata all’impiego nel settore della bioedilizia. La fibra della canapa è molto robusta e fibrosa, proprietà ottimali per applicazioni eco-sostenibili in campo edilizio e non solo. In questo articolo andremo ad analizzare le possibili modalità di impiego della canapa industriale, da quello legato alla coltivazione per materiale impiegato in bioedilizia, fino alla coltivazione per ricavare biocarburanti.

Canapa industriale come materiale bioedilizio

Regina da oltre trentanni dell’agricoltura “virtuosa”, la coltivazione della canapa per un utilizzo ecosotenibile in campo edile è oggi un settore imprenditoriale in forte crescita. La canapa è una risorsa rinnovabile che genera un impatto ambientale positivo. Parliamo inoltre di un materiale altamente sostenibile impiegato in edilizia in modi differenti: per la forgiatura di mattoni, fibra di canapa come “calcestruzzo isolante” se mescolata ad intonaco, isolante dagli agenti atmosferici, isolante termico ed acustico, etc, etc.

La canapa industriale per produrre tessuti impermeabili ed antimicrobici

E’ noto da secoli che tra le proprietà della fibra di canapa vi è quello per cui per cui il tessuto risulta impermeabile e quindi idoneo ad evitare la formazione di microorganismi all’interno del tessuto stesso.
Proprio questa particolare caratteristica della canapa rende il vegetale idoneo alla produzione di tessuti antibatterici (pensiamo ad impieghi in campo medico, ospedaliero, alimentare, etc, etc).

La canapa industriale per la produzione di batterie

Ricerche universitarie recentissime hanno evidenziato come la “cellulosa cristallina, una sostanza presente nella fibra di canapa, può essere utilizzata per produrre sottilissime lamine in grado di trasportare e conservare energia. Sempre stando ai risultati di questa ricerca, le lamine di “cellulosa cristallina” sono in grado di accumulare e conservare molta più energia se paragonate alle normali batterie di uso comune.
Utilizzare batterie ed altri materiali ottenuti dalla lavorazione della canapa industriale significa produrre secondo standard altamente ecosostenibili, riducendo di molto l’impatto ambientale nefasto causato spess dalla produzione moderna. La canapa per crescere non richiede impiego di pesticidi e fertilizzanti tossici, e questo di per se è già un motivo sufficiente per guardare positivamente alla coltivazione e produzione di canapa per uso tecnico.

La canapa industriale per ottenere bioplastica resistente

In circolazione sono già reperibili materiali bioplastici ottenuti dal mais e da altri vegetali. Studi recenti dimostrano che la bioplastica ottenuta dalla canapa industriale ha benefici maggiori sia ain termini economici (minor costo di produzione), sia come resistenza del prodotto stesso. La canapa, inoltre, ha il grande vantaggio che è un materiale molto più facilmente reciclabile, quindi sostenibile. Leggero, elastico e 100% degradabile. Queste in sintesi le proprietà della bioplastica prodotta dalle piante di canapa.

La canapa per la produzione di carta di qualità

Come moltio di voi sapranno, la “dichiarazione d’indipendenza americana” è scritta su carta di canapa. Un documento risalente al 1776 ed ancora oggi perfettamente conservato, dimostra che la qualità della carta prodotta da foglie e fibra di canapa è di un aqualità migliore.

Canapa per biocarburanti

Molti ricercatori sostengono di aver messo a punto carburanti e miscele per automobili molto più efficienti rispetto ai comuni combustibili (benzina, diesel, gas). Secondo alcuni scienziati dalla canapa si può estrarre anche una miscela biodiesel di origine vegetale, che può andare a sostituire completamente gli attuali combustibili (benzina, gasolio, nafta, oli e affini).

Infiorescenze di marijuana light

La legge 242/2016 scritta e voluta per rilanciare in Italia la coltivazione della canapa, è servita ad alcuni illuminati imprenditori del settore come un’ottimo strumento normativo per commercializzare infiorescenze di cannabis. La legge in questione, infatti, autorizza la coltivazione di canapa purché il limite di THC in esso contenuto non superi lo 0,2%. Da qui a coltivare canapa per produrre infiorescenze di marijauna light da vendere ad uso collezionistico il passo è stato breve. Ad oggi moltissimi agricoltori stanno coltivando indoor e outdoor cannabis industriale per produrre marijuana light da vendere all’ingrosso o al dettaglio. Negozi su strada, grow shop, negozi di erba legale online, ormai sono il businnes del momento. Coltivatori diretti e Grossisti sono tutti impegnati alla ricerca di un canale di vendita, sia esso un’attività commerciale o, ancora meglio, attraverso un canale online (e-commerce, sito internet, market place, etc, etc) che si occupa di mettere in contatto domanda ed offerta.

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