Nella scorsa notte è stato approvato un emendamento, nella manovra di bilancio, per il nuovo via libera alla vendita della cannabis light in Italia.

Come sapete una recente sentenza delle sezioni unite della Cassazione ha legiferato che vendere la cannabis light in certi casi può costituire reato.

Ad oggi quindi chi la commercializza è sempre esposto a rischi legati ai controlli con sequestri preventivi da parte delle forze dell’ordine per controllare effettivamente il reale valore di thc presente.

A questo possono seguire procedimenti penali e chiusure delle attività, sempre in base all’interpretazione della legge da parte del giudice.

L’emendamento, approvato nella notte al Senato su proposta dei senatori Mollame, Mantero. Sbrollini, De Petris, Cirinnà e Nugnes, fa finalmente chiarezza e realizza proprio la riforma richiesta dalla cassazione.

L’emendamento si occupa di tutto, si parte dall’utilizzo della canapa come biomassa fino ad arrivare anche ai negozi che vendono cannabis light.

La nuova norma prevede una tassazione di 0,4 euro per grammo sul prodotto finito, con il thc che deve essere tassativamente inferiore allo 0,5%.

Nell’emendamento, oltre a confermare che è possibile la coltivazione della canapa light (già prevista dalla legge 242 del 2016), viene aggiunta anche la vendita.

A questo punto, se non ci saranno modifiche prima del passaggio della Finanziaria, i negozi e il settore in generale a partire dal 1 gennaio 2020 avranno finalmente un riconoscimento ufficiale risolutivo.

“Con questa norma andiamo a regolamentare un comparto della produzione agricola caratterizzato da poca chiarezza dovuta ad incertezze normative e giurisprudenziali.

La cannabis sativa è una pianta dalle qualità straordinarie, da cui si ricavano tessuti, corde, tele per le vele, ma anche farina e olio.

Incentivare questo mercato porterà non solo ad un percorso virtuoso di green economy ma darà anche uno slancio all’economia di settore.

In Italia ci sono circa 3 mila aziende per un totale di 10 mila dipendenti, in un settore in continua e forte crescita, anche per la richiesta a livello internazionale del cannabidiolo usato nella cosmetica e in farmaceutica”.

Queste le parole del senatore dei Cinquestelle Mollame, uno dei firmatario dell’emendamento.

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