Ora che la marijuana light è stata finalmente riconosciuta legale dalla legislatura italiana, in molti si chiedono se iniziare a coltivare “canapa leggera” possa rappresentare un businnes vincente e, sopratutto, se sia meglio dedicarsi alla coltivazione al chiuso (indoor), oppure quella all’aperto (outdoor).
La prima cosa che è bene specificare circa la produzione di canapa leggera riguarda il fatto che la marijuana light cresce bene sia indoor (serre, cantine, appartamenti, garage, etc) che outdoor (terreni agricoli, giardini, in montagna, in pianura e collina).

Coltivare marijuana indoor o produrre outdoor sono il primo quesito che ogni produttore di cannabis si trova ad affrontare all’inizio della propria attività. Coltivare al chiuso e avere il massimo controllo sull’intera produzione oppure coltivare marijuana su terreni agricoli e puntare su una maggiore quantità di raccolto?
Queste ed altre differenze contraddistinguono la produzione di marijuana light indoor dalla coltivazione di marijuana outdoor. Ecco quindi che se il nostro obiettivo è quello di prendere parte al businnes della canapa light e ci stiamo chiedendo se sia meglio iniziare con un tipo di coltivazione indoor o outdoor, andiamo a vedere quali differenze esistono tra l’uno e l’altro modello produttivo, e cerchiamo di capire quale tipologia di produzione sia più adatta alle nostre esigenze.

Coltivare marijuana light outdoor

Da secoli l’uomo coltiva le sue piante all’aperto. Anche nel caso della coltivazione della canapa light in molti preferiscono affidarsi a questo secolare sistema di produzione. Produrre marijuana light outdoor su terreni agricoli è decisamente il sistema produttivo più semplice e naturale che esiste per produrre alcunché. Tuttavia, sebbene coltivare marijuana light all’aperto sia una soluzione semplice e naturale, non sempre però si hanno le condizioni per farlo. Coltivare outdoor significa avere la disponibilità di un luogo nel quale esistono condizioni ambientali e climatiche adatte (luce solare almeno per 6/8 ore al giorno, acqua diretta, sopralluoghi continui, disinfestanti e trattamenti antiparassitari).

Questi i vantaggi di produrre marijuana light outdoor

Facile
Quello outdoor è il sistema più facile da seguire. La pianta di marijuana cresce spontanea e se le condizioni climatiche e ambientali sono ottimali, cresce molto più rigogliosa rispetto alla produzione indoor. La Cannabis nella produzione outdoor ha il vantaggio di crescere in maniera spontanea, assorbendo gran parte delle sostanze nutritive direttamente dal terreno e dall’ambiente circostante. L’intervento dell’uomo è marginale, e si limita ad un controllo periodico e a trattamenti legati ad evitare il proliferare di parassiti.
Raccolti maggiori
Come già accennato, le piante prodotte outdoor rispetto a quelle cresciute al chiuso (indoor) crescono molto più alte e ricche di fogliame. Una caratteristica da non sottovalutare se il nostro obiettivo è quello di puntare su una produzione maggiore. Le piante coltivate su terreni all’aperto presentano la caratteristica di svilupparsi molto più alte e ricche di foglie. La luce del sole è sempre meglio di una fonte di luce artificiale, e questo influisce sul processo di sviluppo della pianta.
Economico
Se si ha la possibilità di coltivare marijuana light all’aperto, allora si ha senz’altro la consapevolezza di quanto denaro si risparmia con questo sistema produttivo. Il necessario per iniziare a coltivare canapa all’aperto è un piccolo spazio, un seme e un po’ d’acqua. Nella produzione outdoor, infatti, non è necessario predisporre complicati impianti per l’irrigazione, non è necessaria la presenza di lampade o impianti di areazione e, cosa non da poco, non si hanno i costi derivanti dal consumo di elettricità. Ovviamente con questo non stiamo incitando alla produzione di canapa light outdoor, ma stiamo semplicemente elencando vantaggi e svantaggi legati all’una e l’altra tipologia di produzione. Come vedremo, infatti, nella coltivazione di marijuana light indoor si hanno raccolti quantitativamente minori ma qualitativamente migliori.

Questi gli svantaggi di produrre marijuana light outdoor

La produzione di Cannabis all’aperto frutta maggiori quantità di prodotto, è vero, ma resta comunque un tipo di produzione esposto per tutto il ciclo di crescita in balia di molteplici fattori ambientali che potrebbe influenzare il risultato finale. Piogge, grandinate, nevicate o improvvise gelate, per esempio, sono tutte manifestazioni ambientali e climatiche che vanno a ricadere sull’intera produzione di marijuana light. Una delle moderne tecniche di coltivazione di canapa outdoor. Per ovviare a questo tipo di inconvenienti, la tendenza moderna in fatto di coltivazione outdoor vuole che questa avvenga in normali vasi, in maniera tale che al bisogno le piante possano essere spostate in un luogo riparato e lontano dai fenomeni climatici violenti.
Un altro aspetto che va considerato se si pensa di produrre marijuana light all’aperto, è quello della riservatezza del luogo. Dopo il primo mese di vita delle nostre piante, infatti, si corre il rischio che qualche male intenzionato si accorga della piantagione e possa rubarci il raccolto.
Probabilmente, però, il rischio maggiore per chi coltiva outdoor è quello legato ai parassiti. Questi, infatti, possono essere controllati e debellati più efficacemente in un tipo di coltivazione indoor. Parassiti e malattie della canapa si registrano maggiormente in coltivazioni outdoor proprio perché più esposte. Nella coltivazione indoor, come vedremo, parassiti e malattie sono gestibili più efficacemente e facilmente rispetto alla produzione all’aperto.
Altro aspetto fondamentale nella coltivazione all’esterno, è quello legato alla fertilità del terreno e al ciclo produttivo che tende a restituire un solo raccolto all’anno. Generalmente un terreno agricolo produce uno, massimo due, raccolti all’anno, contro i 5/6 raccolti che la produzione indoor garantisce in qualsiasi condizione.

Coltivare marijuana light indoor

Ora che abbiamo elencato i vantaggi e gli svantaggi di coltivare marijuana light outdoor, vediamo di elencare pregi e difetti della coltivazione indoor.
La coltivazione indoor, va detto subito, è senza ombra di dubbio, tra i due, il sistema di coltivazione più sicuro, discreto e affidabile. Ideale per chi vive in città e non dispone di un terreno o giardino dove improntare una piantagione di marijuana, la coltivazione indoor permette a chiunque dispone di un piccolo spazio di iniziare a produrre marijuana light in discrete quantitativi. Per la produzione di canapa leggera indoor è necessaria una presa di corrente elettrica alla quale attaccare le lampade di illuminazione, acqua e uno spazio in altezza dove consentire alle piante di crescere. Nella coltivazione indoor siamo noi a creare artificialmente un ambiente ideale nel quale far sviluppare al meglio le nostre piante di marijuana light. Il controllo sulla produzione è totale, ed il raccolto anche se quantitativamente minore, è sicuramente di una qualità superiore.

Questi i vantaggi di produrre marijuana light indoor

Come già accennato, nella coltivazione al chiuso si ha un controllo sulla produzione pressoché totale. Temperatura, umidità, illuminazione, spazio, CO2, etc, etc.
Cosa più importante, nella coltivazione indoor i parassiti e le malattie non esistono. Laddove s dovessero manifestare episodi di malattie o parassitismo, questi possono essere debellati molto più facilmente rispetto alla produzione all’esterno.
Le piante di canapa light, sappiamo, crescono in 90 giorni circa. Questo significa che producendo indoor si possono effettuare fino a 4 produzioni l’anno. Produzioni, ricordiamo, qualitativamente migliori e quindi più indicate per questo tipo di mercato.
Produrre al chiuso garantisce, inoltre, un maggiore livello di discrezionalità e riservatezza nei confronti dei vicini o dei passanti. Sebbene la produzione e la vendita della marijuana light sia assolutamente legale e disciplinata dalla legge 242/2016, è sempre meglio non dare adito a malelingue o interpretazioni sbagliate di chicchesia.
E’ bene ricordare che la marijuana light, o meglio le infiorescenze, siano esse ottenute da coltivazione indoor o da coltivazioni outdoor, devono rispettare i limiti di THC così come imposti dalla legge italiana 242/2016. La legge stabilisce chiaramente che trattasi di marijuana light e di prodotto legale solo quello il cui valore di THC non supera lo 0,2%, lasciando un margine di tolleranza fino allo 0,6%.

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