Diventare un venditore di cannabis light

E’ senza dubbio il businnes del momento, un giro d’affari da diversi milioni di euro l’anno e una grande opportunità di investimento per migliaia di persone. Coltivatori, distributori, venditori online e rivenditori che si interessano di vendita al dettaglio e quelli che si interessano di commercio all’ingrosso. Parliamo ovviamente del businnes della marijuana light, un mercato nel quale molti imprenditori stanno guardando con interesse, quello della marijuana leggera che non “droga” e che si può acquistare liberamente nei negozi o su internet in modo legale. In Italia da qualche anno è in vigore una legge che mira alla promozione e salvaguardia della filiera produttiva della canapa, la 242/2016, in ragione della quale legge si può coltivare e vendere canapa industriale a basso contenuto di THC (il principio attivo che genera gli effetti psicofisici della cannabis) senza bisogno di alcuna autorizzazione. Le varietà di marijuana che la legge acconsente alla libera coltivazione sono soltanto quelle presenti nel Catalogo Comune della comunità europea, 67 specie di marijuana diverse, tutte caratterizzate da un bassissimo contenuto di THC.
La legge 242/2016 entrata in vigore nel Dicembre 2016 è stata scritta per regolamentare e promuovere il mercato della canapa, dalla coltivazione alla vendita di cannabis a scopo energetici, tessili, edilizi, etc, etc.
Coltivare infiorescenze è ora legale

Il mercato della cannabis light si è trovato per molto tempo in una “zona d’ombra” nella quale produttori e rivenditori si trovavano nella condizione di commercializzare un prodotto (le confezioni di marijuana light) senza che la legge prevedesse la possibilità di produrre cannabis per ottenere infiorescenze essiccate.
Inizialmente, la legge 242/2016 non fa mai riferimento alla coltivazione di canapa per la produzione di infiorescenze. Solo successivamente, dopo che il mercato per molto tempo ha operato in una “zona d’ombra” e da più parti si chiedeva una regolamentazione più precisa, il Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole) attraverso una Circolare datata 23.05.2018 ha per la prima volta introdotto il termine “infiorescenze”, legalizzando, di fatto, il mercato della cannabis light.
Diventare coltivatore di marijuana light
La legge 242/2016 stabilisce che l’attività di coltivazione di cannabis light è libera e che per iniziare tale produzione non è necessario richiedere alcuna autorizzazione specifica.
Uniche avvertenze per chi avesse in animo la volontà di intraprendere tale attività, sono quelli di utilizzare sementi certificati, conservare i certificati dei semi e avvertire le forze dell’ordine dell’avviata produzione di marijuana light.
Riepilogando:
1. Utilizzare semi di marijuana certificati, appartenenti alle varietà di canapa iscritte nel Registro Europeo delle Sementi e che abbiano un livello di THC inferiore allo 0,2%.
2. Conservazione del cartellino che attesta la varietà dei semi e relativa congruità con la legge 242/2016.
3. Comunicare ai Carabinieri di zona, attraverso raccomandata A/R o consegnandola di persona (in questo caso è opportuno fare protocollare) gli appezzamenti di terreno interessati alla coltura della canapa. Questo va fatto entro un mese dall’inizio della coltivazione.
Aprire una attività come rivenditore di marijuana light
Abbiamo appena visto che la legge 242/2016 stabilisce che l’attività di coltivazione di marijuana light può essere svolta da chiunque senza bisogno di autorizzazione. Fatto salvi gli adempimenti fiscali con la Camera di Commercio, lo stesso si può dire per chi decidesse diventare un rivenditore di marijuana light.
Nessuna certificazione, nessun permesso specifico, soltanto partita iva e un canale di vendita da sviluppare online o attraverso i tantissimi negozi di canapa sparsi nelle nostre città.
Vediamo insieme quali sono i punti più importanti che sarebbe opportuno considerare per mettere in piede l’attività di rivenditore di marijuana light:
1. Le varietà di cannabis light che si decide di commercializzare devono necessariamente essere tutte accompagnate dal certificato di provenienza (solo semi provenienti dal Catalogo Comune) che attestano provenienza e qualità delle sementi.
2. Oltre che dal certificato relativo alla varietà di semi utilizzati, la cannabis deve essere accompagnata dal certificato di laboratorio che attesta il livello di THC e delle altre sostanze presenti nel lotto analizzato. Quest’ultimo certificato è rilasciato da laboratori di analisi qualificati e deve sempre essere allegato alla vendita al dettaglio o all’ingrosso.
3. Le confezioni di cannabis light che il rivenditore pone in commercio (dettaglio o ingrosso di canapa light) debbono sempre contenere indicazioni circa il lotto di provenienza.
4. Le confezioni di marijuana light, sia quelle vendute singolarmente al dettaglio o quelle vendute quali forniture all’ingrosso, debbono sempre essere conservate sigillate e chiuse ermeticamente.
5. Sulle confezioni devono essere riportate le seguenti avvertenze: vietata la vendita ai minori di anni 18, usi consentiti solo quelli previsti nella legge 242/2016, avvertenze circa il fatto che si tratta di un prodotto non adatto alla combustione e non destinato al consumo umano, e infine deve essere riportato il numero del lotto.
Come comprare la marijuana legale
Chi ha deciso di diventare un rivenditore di cannabis legale ha oggi con internet e la rete un alleato “speciale” grazie al quale intraprendere tale attività in tutta semplicità. Già, perché se decidiamo di mettere in piedi un’a attività di vendita di marijuana light, al dettaglio oppure all’ingrosso, basta aprire andare su internet e trovare decine di siti internet che vendono cannabis light certificata e di qualità, a prezzi all’ingrosso dedicati ai rivenditori.
In Italia oggi sono tantissimi i produttori di marijuana leggera a basso contenuto di THC. Nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte ad aziende che commercializzano cannabis di ottima qualità, spesso coltivata indoor in regime controllato, oppure prodotta all’aperto in regioni storicamente e climaticamente adatte a questo tipo di colture.
La premessa fondamentale per diventare un venditore di marijuana light di sicuro successo è quella di instaurare rapporti commerciali e di fornitura con alleati validi e professionali. Noi di Tetralight siamo convinti che crearsi una rete commerciale di clienti solida e duratura è opportuno instaurare rapporti con fornitori che abbiano prezzi all’ingrosso veramente vantaggiosi, e che siano sopratutto prodotti qualitativamente all’altezza.
Servizio di ribrandizzazione

Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione da chi è in procinto di aprire una attività di vendita o rappresentanza di marijuana light, è quella relativa alla possibilità o meno di acquistare dal grossista un prodotto “senza marchio” e ribrandizzarlo (metterci il proprio logo/simbolo) poi a suo piacimento. Un sistema di vendita di sicuro successo, questo, nel quale lanciare sul mercato una linea di prodotti originali, ribrandizzati a piacimento del venditore, nel quale il prodotto viene acquistato all’ingrosso sfuso e senza marchio. In questo caso il grossista spedirà il prodotto in confezioni “senza marchio” (no brand), sia al dettaglio che in forniture all’ingrosso, e sarà poi il rivenditore a “brandizzare” (metterci il proprio brand) il prodotto a suo piacimento, con il suo marchio o il suo logo identificativo.
Su internet sono molti i grossisti di canapa che offrono questo tipo di servizio, e noi di Tetralight possiamo garantire uno dei migliori servizi di ribrandizzazione del mercato. Ai nostri clienti viene data la possibilità di ricevere il prodotto sia in confezioni “senza logo”, che con il logo o il marchio fornitoci dai clienti stessi. Un servizio di ribrandizzazione a 360 gradi per stare al passo di un mercato, quello della marijuana light all’ingrosso, in continua espansione.