Tricomi della Cannabis
Tricomi della Cannabis

Appiccicosi, lucenti, spesso ambrati, simili a piccole antenne di esseri alieni: questi sono i Tricomi, minuscoli cristalli filiformi che crescono sulle foglie di marijuana, i quali svolgono l’importante funzione di proteggere la pianta dai parassiti e organismi pericolosi. Dal greco “Tríchōma“, che significa “crescita di capelli”, queste minuscole escrescenze simili ad antennine crescono su molte varietà di piante, e svolgono sia la funzione di proteggere la pianta dai potenziali attacchi di piccoli insetti, che quella di produrre cannabinoidi, terpeni e altre sostanze chimiche. Nel caso delle infiorescenze della marijuana, i tricomi al termine di un delicato processo di sintesi chimica (biosintesi), generano una secrezione resinosa ricca di sostanze, tra le quali moltissimi cannabinoidi e terpeni.

A cosa servono i Tricomi

Il THC, il CBD e gli altri principali cannabinoidi, così come anche tutti i terpeni contenuti nella pianta di marijuana (limonene, eucaliptolo, mircene, etc), sono prodotti e contenuti all’interno dei tricomi.

I tricomi sono come una sorta di piccole fucine destinate alla produzione di cannabinoidi e terpeni. La potenza, la fragranza, il gusto e la gamma di profumi sono elementi della cannabis legati indissolubilmente al processo biochimico attuato nei tricomi.

Nella marijuana sono presenti oltre 200 cannabinoidi (tra cannabinoidi e fitocannabinoidi) tra i quali il THC (tetraidrocannabinolo), il CBD (cannabidiolo) ed il CBN (cannabinolo). Il THC è la sostanza psicotropa della marijuana (la legge ritiene sostanza stupefacente livelli di THC superiori allo 0,6%), mentre il CBD ed il CBN sono sostanze chimiche legali i cui effetti ritenuti salutari.

Oltre alla funzione chimica, i tricomi abbiamo detto servono alle piante come meccanismo di difesa contro insetti e parassiti. Biologicamente, il momento nel quale le piante femmina di cannabis sono più esposte agli attacchi di insetti e parassiti è quando iniziano a produrre fiori. Proprio in questo periodo i tricomi iniziano a secernere la sostanza resinosa tipica delle foglie di marijuana, quale protezione da eventi ambientali potenzialmente dannosi (vento, pioggia, sole, insetti, funghi, parassiti, ecc … ).

Diverse specie di Tricomi nella cannabis

Nel mondo vegetale vi sono tricomi di forme e dimensioni diverse. Nella cannabis tre tipologie di tricomi compaiono più spesso degli altri: i tricomi bulbosi, i sessili e i tricomi capitato.

I tricomi bulbosi

Questa tipologia di tricomi sono i più piccoli dell’intera formazione, e compaiono sulla superficie dell’intera pianta. I tricomi bulbosi sono approssimativamente lunghi 10-15 micrometri, e si compongono di pochissime unità cellulari.

I tricomi capitato sessile

Tipologia di tricomi  leggermente più grandi della precedente, e sono formati da una testa e uno stelo. Questi tricomi sono molto più abbondanti dei tricomi bulbosi, ma niente a che vedere con i tricomi capitato peduncolato.

I tricomi capitato peduncolato

Questa è la famiglia di tricomi più grande che esiste. Possono essere visti anche ad occhio nudo e la loro struttura consiste in un peduncolo attaccato alla testa della ghiandola. La testa della ghiandola è il luogo nel quale avviene la sintesi dei cannabinoidi e dei terpeni.

Sebbene il tricoma peduncolato produca una grandissima quantità di cannabinoidi e terpeni, è bene sapere che tutti i tricomi, di qualsiasi specie, forma o dimensione, assolvono questo compito.
Il ciclo vitale di un tricoma è indissolubilmente legato a quello della pianta di cannabis su cui risiede. La vita di un tricoma la si può rappresentare come una parabola, dove il punto più alto è rappresentato dal momento in cui la pianta è matura e inizia la naturale degradazione.