
Il fenomeno Marijuana Light (anche detta “erba legale”) è un tema di grandissima attualità il quale fa riferimento ad un mercato, quello della marijuana legale, in grandissima espansione e destinato probabilmente a rivoluzionare il concetto di coltivazione e vendita di marijuana in Italia.
Erba legale significa marijuana che si può coltivare e che si può vendere liberamente perché il livello di THC (tetracannabidioli), la sostanza cioè responsabile degli effetti allucinogeni della marijuana, non supera lo 0,6% previsto dalla legge.
Chiamata in tanti modi diversi, ma sempre utilizzando l’aggettivo “leggero” che ne attesta e certifica il basso contenuto di THC, l’erba legale comprende tutte quelle varietà di canapa sativa le cui infiorescenze essiccate non presentano valori di THC fuori dai limiti fissati dalla legge italiana. Questa tipologia di erba non può essere venduta per scopo ludico, ma per uso tecnico o da collezione purché non superi lo 0,5 % di thc, limite oltre il quale si potrebbe riscontrare l’efficacia drogante, a differenza delle coltivazioni che non devono superare lo 0,2/0,6%.
La legge in questione è la 242/2016, la quale fissa i limiti di THC della canapa sativa in massimo 0,6%, limiti entro i quali il prodotto non è classificabile come stupefacente, per chi coltiva.
Marijuana light legale online
Se a seguito del referendum popolare, in california, la marijuana è ora ufficialmente acquistabile per uso ricreativo e quindi assolutamente legale, anche qui in Italia la strada imboccata sembra portare esattamente nella medesima direzione.
Oggi da noi la marijuana può dirsi legale soltanto nella versione light, ovvero quella depotenziata del contenuto di THC (il composto responsabile degli effetti allucinogeni della marijuana), e quindi liberamente vendibile online e nei negozi. In questo caso l’indicazione che si tratta di cannabis light o marijuana light è obbligatoria, così come come è obbligatorio specificare quale sia il contenuto dei cannabinoidi presenti.
La marijuana light legale è oggi un tema di assoluta attualità, a conoscenza di molti, come dimostrano i tanti negozi online che aprono ogni giorno e che vendono, appunto, marijuana light legale.
Se consideriamo che il solo 2017 ha registrato un +15% rispetto l’anno precedente per quanto riguarda il totale del commercio online, siamo sempre più convinti che quello della marijuana light è un mercato che in questa statistica ha giocato (ed è destinato a farlo a lungo) un ruolo fondamentale.
Nei negozi su internet si possono acquistare liberamene le più diverse varietà di infiorescenze femminili di canapa ed una miriade di prodotti derivati dalla marijuana (oli, unguenti, bevande, creme, etc, etc,).La marijuana light è legale sia comprata online che nei negozi, e pensiamo che questo genere di mercato sia soltanto in una fase iniziale e che a breve ci troveremo a parlare di un fenomeno di ben altra portata.
Marijuana light senza THC
Sul web e nelle nostre città sono sempre di più i negozi in franchising e le tabaccherie che vendono marijuana legale “light” sotto forma di infiorescenze femminili essiccate di canapa. Un fenomeno in piena escalation e che fa registrare un giro d’affari milionario.
La marijuana light è così chiamata perché limitata nel contenuto di THC (tetraidrocannabinolo ), ovvero quel particolare principio attivo che in quantità superiore allo 0,6% è vietato dalla legge italiana, e che nella marijuana è responsabile di far insorgere gli effetti allucinogeni tipici delle “canne” di erba.
Le infiorescenze femminili di Canapa accuratamente selezionate e geneticamente modificate, ha portato gli allevatori a creare una varietà di marijuana con un contenuto di THC sotto lo 0,6%, e quindi assolutamente non in contrasto con la normativa italiana. Il termine marijuana light indica soltanto quella tipologia di marijuana senza thc o con livelli contenuti. Questo significa che la marijuana con poca sostanza psicoattiva, il THC appunto, è un prodotto legale e che si può comprare, detenere e collezionare liberamente.
La marijuana light è così chiamata perché limitata nel contenuto di THC (tetraidrocannabinolo ), ovvero quel particolare principio attivo che in quantità superiore allo 0,6% è vietato dalla legge italiana, e che nella marijuana è responsabile di far insorgere gli effetti allucinogeni tipici delle “canne” di erba.
Le infiorescenze femminili di Canapa accuratamente selezionate e geneticamente modificate, ha portato gli allevatori a creare una varietà di marijuana con un contenuto di THC sotto lo 0,6%, e quindi assolutamente non in contrasto con la normativa italiana. Il termine marijuana light indica soltanto quella tipologia di marijuana senza thc o con livelli contenuti.
Marijuana light legale
La marijuana light va tranquillamente considerata un prodotto legale in ragione del fatto che oggi in Italia ci troviamo in presenza di un “vuoto normativo” all’interno del quale questo mercato sta proliferando in maniera esponenziale. La verità è che la legge italiana non vieta la coltivazione e la vendita di canapa sativa.
L’attività di coltivazione, raccolta e vendita di canapa sativa essiccata è legale purché, come detto, il contenuto di THC delle stesse piante rimanga tra lo 0,2% e lo 0,6%. Sopra tale soglia il prodotto rientrerebbe nella categoria delle sostanze stupefacenti come riportato dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti ( DPR 309/90). In sostanza, la marijuana light la si può considerare legale perché la legge non dice il contrario.
La legge di riferimento è la 242/2016, la quale stabilisce che è possibile coltivare la canapa sativa per una miriade di utilizzi (tessile, alimentare, cosmetico, edile, ingegneristico, ecc … ), purché il contenuto di THC non superi lo 0,6%. La legge non si esprime né a favore né contro l’uso e la vendita di marijuana light.
Ecco allora che la commercializzazione della marijuana light è una attività del tutto legale perché attecchisce laddove esiste un “vuoto normativo” che disciplina la canapa e, di conseguenza, la marijuana light come un prodotto non idoneo alla combustione, ma solo un prodotto da collezionare e non da fumare. Sarebbe come dire che la si può comprare, tenerla in tasca o a casa, ma non si può fumare.
Ora che la marijuana light sta dilagando nei tanti shop online e nei negozi dei nostri quartieri, siamo convinti che anche il legislatore ben presto proverà a mettere ordine in questo mercato con una regolamentazione più precisa e dettagliata.
Per chi ha curiosità di sapere la storia della marijuana può leggere la pagina cenni storici sulla marijuana.
La marijuana light la si può tranquillamente considerare un prodotto legale in ragione del fatto che oggi in Italia ci troviamo in presenza di un “vuoto normativo” all’interno del quale questo mercato sta proliferando in maniera esponenziale. La verità è che la legge italiana non vieta la coltivazione e la vendita di canapa sativa. L’attività di coltivazione, raccolta e vendita di canapa sativa essiccata è legale purché, come detto, il contenuto di THC delle stesse piante rimanga tra lo 0,2% e lo 0,6%. Sopra tale soglia il prodotto rientrerebbe nella categoria delle sostanze stupefacenti come riportato dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti ( DPR 309/90).
In sostanza, la marijuana light la si può considerare legale perché la legge non dice il contrario. La legge di riferimento è la 242/2016, la quale stabilisce che è possibile coltivare la canapa sativa per una miriade di utilizzi ( tessile, alimentare, cosmetico, edile, ingegneristico, etc, etc), purché il contenuto di THC non superi lo 0,6%. La legge non si esprime nè a favore nè contro l’uso e la vendita di marijuana light. Ecco allora che la commercializzazione della marijuana light è una attività del tutto legale perché attecchisce laddove esiste un “vuoto normativo” che disciplina la canapa e, di conseguenza, la marijuana light come un prodotto non idoneo alla combustione, ma solo un prodotto da collezionare e non da fumare. Come dire: la si può comprare, tenerla in tasca o a casa, ma non si può fumare. Tradotto: la marijuana light è legale perché la legge non dice il contrario!
Ora che la marijuana light sta dilagando nei tanti shop online e nei negozi dei nostri quartieri, siamo convinti che anche il legislatore ben presto proverà a mettere ordine in questo mercato con una regolamentazione più precisa e dettagliata.
Il prezzo della marijuana light
Appurato, quindi, che in commercio L’erba legale la possiamo comprare online su internet, oppure in uno dei tanti negozi sparsi qua e la nelle nostre città. La marijuana light la si compra sotto forma di infiorescenze femminili di canapa sativa, ed è venduta sigillata in bustine o “package” adeguato finalizzato a mantenere inalterato il sapore e l’aroma delle foglie.
Il prezzo di ogni confezione varia a seconda della varietà di marijuana e del contenuto di principi attivi. In commercio è possibile trovare varietà più o meno costose, a seconda del loro contenuto dei cannabinoidi THC e CBD.
Tra i tanti principi attivi presenti nelle piante di marijuana, vanno sottolineati il THC (tetracannabidiolo) ed il CBD (cannabidiolo). Il THC, come già spiegato in precedenza, è il solo responsabile degli effetti allucinogeni tipico dell’haschish e della canapa. Il CBD, al contrario, è un principio attivo dalle proprietà benefiche, spesso inibitore degli effetti del THC, molto apprezzato e ricercato per i suoi tanti effetti rilassanti ed antinfiammatori.
Appurato, quindi, che in commercio esistono diverse varietà di marijuana light legale, la cui qualità è facilmente desumibile dal diverso prezzo di vendita, il costo approssimativo stimato per ogni grammo di prodotto può variare dai 2/3 euro fino ad una massimo di 15/20 euro per grammo. Nel commercio al dettaglio la grammatura delle confezioni arriva massimo fino a 5 grammi. Oltre tale grammatura si tratta di commercio all’ingrosso di erba legale, e i prezzi di riferimento decisamente più bassi.
Marijuana light il punto
Un boom economico che dura ormai da diversi mesi e che, a parer nostro, non si esaurirà presto. Parliamo della cannabis light, ovviamente, dell’erba legale e del giro d’affari milionario che ruota intorno a questo mercato. La marijuana leggera, quella che non “stordisce” perchè contiene poco principio attivo (il THC sotto lo 0,6%). Centinaia le aziende che stanno entrando in questo nuovo mercato: coltivatori, grossisti, tabaccai, commercianti e venditori online cercano tutti di ritagliarsi uno spazio in questo promettente segmento economico.
Il fenomeno della Cannabis Light è esploso prepotente anche qui da noi in Italia e agricoltori e imprenditori stanno già al lavoro per sfruttare appieno questo trend di crescita legato alle infiorescenze e ai prodotti a base di CBD legale .
In pochi mesi abbiamo assistito al proliferare di coffee shop, negozi specializzati e negozi online che vendono infiorescenze marijuana light e derivati della canapa. Se in un primo momento le indicazioni di legge lasciavano spazio a libere interpretazioni, ora il Mipaaf (Ministero politiche agricole) ha sottolineato che è legale produrre e vendere infiorescenze di canapa purchè il limite di THC (la sostanza incriminata contenuta nei fiori di marijuana) sia inferiore allo 0,2%.
La vendita di infiorescenze è legale anche se non regolamentata. Diverso, invece, è il discorso relativo all’uso che si può fare di queste infiorescenze. La legge 242/2016 stabilisce che è assolutamente legale produrre canapa per uso tecnico, o da collezione e non per uso alimentare. Vale a dire che si può coltivare marijuana a basso contenuto psicotropo per molteplici usi (edilizio, cosmetico, tessile, etc, etc,) ma non per uso alimentare, per essere ingerito, inalato o, appunto, per combustione. La legge in questo è molto chiara, e la commercializzazione della cannabis light prevede appunto che questa sia venduta per essere collezionata oppure, al massimo, utilizzata come deodorante per armadi e cassetti.
Perché tanto successo della marijuana light
Il successo della marijuana light, in Italia, è davvero ai massimi livelli. Complice, forse, l’austero regime legislativo che fino ad oggi ha avvolto questo settore, oggi la morsa proibizionista sta cedendo il passo ad una visione più morbida e di libero mercato, e assistiamo ad una vera e propria “liberazione” di quell’importante settore economico che è l’industria della cannabis light.
In questo momento vi è una sorta di corsa all’oro nella quale i partecipanti sono numerosi. Piccoli e medi imprenditori entrano in questo mercato come coltivatori, mediatori, con attività al dettaglio e all’ingrosso, in franchising o come venditori online. Tanti quelli che stanno provando a ritagliarsi una fetta di questo promettente segmento economico, ed il tempo ci dirà in quanti ce l’avranno davvero fatta.
Per il momento ci basti pensare al trend di crescita fatto registrare dai coltivatori specializzati, i quali ormai sono oltre i 350 solo per quanto riguarda il mercato italiano. Per quanto concerne il prodotto, invece, si parla di oltre 25 tonnellate di infiorescenze di canapa prodotte nel 2017 e destinate al mercato della cannabis light.