Nel momento in cui la cannabis light è tornata nuovamente al centro del dibattito politico, in molti, ancora, continuano ad interrogarsi sul fatto se sia legale o meno vendere su internet o nei negozietti specializzati le infiorescenze di canapa light. Legalmente o moralmente, molte le prese di posizioni di proibizionisti che puntano il dito contro la vendita di marijuana light. Nel dibattito, ancora una volta, interviene nuovamente il ministro alla Sanità Giulia Grillo, intervenuta ai microfoni de La 7 e apparsa favorevole a questo nuovo mercato: “Sebbene non sia nel contratto di governo, sono personalmente favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere. Anche se al momento non è tra le nostre priorità e non è in discussione, in parlamento giace già dalla scorsa legislatura una nostra proposta di legge che guarda appunto in questa direzione”. Queste le parole del ministro Grillo incalzata il 25/09/2018 alla trasmissione “L’aria che tira” sulla questione della cannabis light e dei tanti negozi che vendono prodotti alla cannabis. La cannabis light, lo ricordiamo, è così chiamata perché marijuana a basso contenuto di THC (meno dello 0,2%), prodotta e venduta legalmente in Italia in ragione della legge 242/2016. Per cannabis light legale si intende soltanto le infiorescenze prodotte con semi certificati a livello europeo, il cui livello di THC é inferiore allo 0,2% . Ad oggi l’indotto economico derivante dalla filiera della canapa, dalla coltivazione alla vendita al dettaglio, é valutato in oltre 40 milioni di euro. Motivo in più per affrontare la questione salvaguardando le migliaia di persone ed imprenditori che hanno investito in questo settore. Se da una parte in molti guardano favorevolmente alla questione della marijuana leggera e della libera vendita, sono molti coloro i quali vedono nella canapa leggera un tentativo di apertura alle droghe leggere.

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