500mila firme raggiunte in pochi giorni, per togliere denaro ai narcotrafficanti, derivato per il 40% dalla cannabis.
Referendum proposto dalle Associazioni Antigone, Società della ragione, Forum droghe, Luca Coscioni, con il supporto dei partiti +Europa, Radicali italiani, Possibile. Nei dati di votazione online si evince che la maggior parte dei votanti è under 25.
Con la possibilità di esprimere il voto anche online, in sette giorni si è superata la cifra di 500mila firme. Le firme raccolte dovranno essere depositate in Cassazione entro il 30 settembre, sarà possibile ancora firmare per avere un ampio margine a garanzia della votazione.
Come hanno reagito gli interpreti della nostra politica ? Emma Bonino ha commentato “La strada della libertà è l’unica contro i sovranismi. Ed è una spinta politica a un Parlamento che dorme da tanti anni”. Dice Marco Cappato, del Comitato promotore ” Il totale silenzio dei capi dei grandi partiti, cosi come sta accadendo per il referendum sull’eutanasia legale, è un segnale preoccupante non tanto per i referendum, quanto per lo stato di salute della nostra democrazia e di partiti sempre più autoreferenziali, ridotti a fare il tifo pro o contro le decisioni di Draghi”.
Uno dei risultati ottenibili da questa eventuale abrogazione, sarà togliere alla criminalità organizzata una delle maggiori entrate, ” un colpo al cuore del narcotraffico”, ha commentato Riccardo Magi di +Europa. Oggi il consumatore è completamente nelle mani del pusher di turno, non ha nessuna garanzia sul trattamento che ha subito il prodotto che acquista illegalmente.
Le statistiche nei paesi dove la cannabis è stata legalizzata vedi Canada e Stati Uniti, non si registrano aumenti di consumi. Da non confondere con la Cannabis light, che è priva quasi totalmente di THC (sostanza psicotropa della marjuana) e non ha nessun effetto drogante. Sarà il Legislatore eventualmente a decidere su come acquistare legalmente la cannabis nel caso in qui verrà approvato il quesito.
Circa un milione e quattrocentomila italiani sono stati trovati in possesso di cannabis o derivati, e hanno subito una sanzione amministrativa, nel caso in cui ci fosse una depenalizzazione non riguarderà chi guida in stato di alterazione.
Lo scopo del referendum è far abrogare l’articolo 4 della legge sugli stupefacenti, depenalizzare la coltivazione e quindi l’uso, considerando che in Italia ci sono circa 6 milioni di consumatori di cannabis, e le mafie devono alla cannabis il 40% dei loro introiti.
In questo periodo storico in Italia, si trova in commercio la cannabis light, una varietà alternativa priva di THC, (quindi legale) sostanza psicotropa principale causa dello “sballo”, come dire, la birra sta alla Cannabis come la birra analcolica sta alla Cannabis light, il paragone crediamo sia piuttosto azzeccato.
“Dalla raccolta firma per il referendum sulla cannabis arriva un’ottimo messaggio, voglia di partecipazione e anche uno stimolo al parlamento a legiferare è carente”, così Roberto Fico, Presidente della Camera si esprime sul referendum, durante la presentazione di un nuovo corso di laurea all Federico II di Napoli.
Una ricerca eseguita da team di David Nutt, (The Lancet) elenca la pericolosità delle sostanze relativa ai fattori dannosi per il fisico e la socialità, emerge che la cannabis sia all’undicesimo posto, assolutamente dopo l’alcol quinto, ed il tabacco nono.
Nel dicembre 2020 l’ONU rimuove la cannabis dalle tabelle delle sostanze pericolose, e ne riconosce l’utilità per l’uso medico.