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Mercato Cannabis Light raddoppiato, ma c’è ancora margine di crescita

Il mercato durante quest’anno di pandemia è raddoppiato, ma i rivenditori del settore comunque si lamentano che le vendite sono state buone ma potevano essere addirittura migliori.

Infatti, come ha affermato luca Marola, fondatore di un grosso e-shop per il commercio della cannabis light, durante un intervista alle iene.it, il 2020 poteva essere l’anno d’oro della cannabis light, ma invece è stato un anno, secondo il suo giudizio, di occasioni perse.

Dichiarazioni un pò in controtendenza rispetto al giro d’affari del settore che da 150 milioni di euro di fatturato dell’anno precedente sarebbe passato a circa 300.

A supportare questa tesi ci sono comunque anche le parole dell’economista Davide Fortin, il quale afferma che i numeri potrebbero crescere ulteriormente creando oltre 30 mila posti di lavori in più se ci fosse un regolamentazione specifica e chiara del settore.

Come ad esempio nella vicina Svizzera dove, al momento, è legale acquistare, produrre e consumare prodotti derivanti dalla pianta Canapa Sativa come l’olio di CBD e la canapa light.

Questo soprattutto dovuto al fatto che il CBD, acronimo con cui ci si riferisce comunemente al cannabidiolo, è presente in quantità elevate e non presenta rischi di effetti psicotropi come invece succede con la cannabis illegale dove la fa da padrone l’altro cannabidiolo ossia il THC.

Bisogna comunque evidenziare che la legislazione Svizzera, essendo un paese extraeuropeo, prevede un approccio differente e molto più aperto verso quei prodotti derivanti dalla canapa come l’olio CBD se messi a confronto con le nostre normative europee.

Se infatti in Europa viene raccomandato agli stati nazionali di non far superare il limite dello 0,2% di THC contenuti nei prodotti CBD, nella vicina Svizzera questo limite viene alzato fino a un massimo dell’1%, quindi cinque volte superiore a quello previsto nella comunità europea.

In Inghilterra spopola un infuso a base di CBD

Sta riscuotendo un grande successo nel Queen’s Windsor Farm Shop nel Berkshire, negozio di proprietà della Casa Reale che vende prodotti delle proprietà reali e di altri fornitori, un infuso a base di cannabis legale, nello specifico CBD, approvato dalla casa reale stessa.

In Inghilterra il CBD è legale, l’infuso, contenente appunto estratti di cannabis, viene prodotto dall’azienda Trip e venduto in lattine da 250 ml al costo di circa 3 euro, in 4 gusti differenti.

Questa bevanda contiene 15 mg di cannabidiolo (CBD) ed è disponibile nei seguenti gusti: pesca, zenzero, fiori di sambuco e menta.

Il CBD, come è risaputo, non ha l’effetto “sballo” tipico dell’altro cannabidiolo presente nella cannabis il THC, ma ha effetti rilassanti ed in alcuni casi utilizzato per fini curativi.

”Le bevande sono abbastanza stravaganti e molto insolite per un negozio di proprietà della regina”.

“Le lattine si stanno esaurendo velocemente. Le persone ne acquistano circa sette o otto alla volta.

Il negozio ha iniziato a rifornirsi alcuni mesi fa ed è diventato molto popolare”.

Alcune delle voci riportate da quotidiani inglesi.

La società produttrice Trip, sul suo portale web, dichiara che la bevanda alla pesca e allo zenzero è per godersi bei momenti senza sensi di colpa, e che tra i vantaggi che ci sono, grazie alla presenza di CDB, c’è quello che sembra che doni lucidità alla mente e equilibrio al corpo.

Il CBD, secondo molti studi effettuati, infatti può aiutare a sentirsi meno stressati e ansiosi, più produttivi e creativi.

Il CBD è l’ultimo trend che va per la maggiore nel Regno Unito per salute, cibo e bellezza.

Nei supermercati non è difficile trovare caffè, creme idratanti, gel antidolorifici ed altri prodotti tutti a base di CBD.

 

Cannabis light: mercato in espansione in Italia

A prima vista l’impresa della cannabis legale, ossia della marujana nel suo formato light, può apparire un commercio singolare/originale, ma chi sceglie questa prospettiva di mercato ha comunque la possibilità di avvalersi di un’opportunità molto interessante.

La cannabis light è un bene di origine naturale estratto dai fiori di genere femminile delle piante di canapa, questi estratti hanno un livello molto basso di THC e delle sue proprietà allucinogene.

Questa canapa non può essere classificata o giudicata una droga, in quanto non altera assolutamente la psiche e la coscienza, ma in alcuni casi supporta l’organismo umano nel contrastare determinati problemi legati a patologie di diverso tipo.

L’innovazione scientifica, abbinata a nuove metodologie di coltivazione, ha dato origine a un tipo di pianta che non ha proprietà droganti, ma in alcuni casi soltanto curative.

Cannabis Light in Italia

La cannabis ottenuta da questo tipo di canapa è un prodotto oggi molto ricercato sul mercato, grazie alla sua composizione naturale ricca di cannabidiolo CBD.

Questo elemento ha la caratteristica di rilassare e alleviare molti disturbi, sia di carattere psicosomatico che di carattere materiale e fisico.

Poter coltivare la canapa light in Italia, come commercio legale, è stato introdotto con una legge varata nel 2016, la 242/16.

Avviare la carriera di venditore di canapa light quindi può essere una maniera valida per far partire un’attività redditizia.

Si può scegliere la tipologia di commercio, ossia scegliere apertura di un negozio on-line, oppure indirizzarsi per un negozio fisico.

I canali per acquistare canapa all’ingrosso sono diversi, rivenderla la stessa a prezzi lievemente piu alti a quelli di acquisto potrebbe essere una valida alternativa ad altri tipologie di lavoro.

Per diventare rivenditori non occorre essere in possesso di specifici titoli di studio o certificazioni,  permessi, occorrono le stesse procedure che si usano per aprire una qualsiasi altra attività commerciale.

Per finire come valutazione e decisione bisogna essere sicuri se è piu opportuno avere un vero e proprio negozio fisico oppure gestire un negozio on-line.

Durante la partenza di un’attività di questo tipo bisogna adeguarsi a tutte le norme di sicurezza, alle norme igieniche, come ad esempio alla vendita del prodotto con confezioni sigillate ermeticamente.

Quindi, quando avremo fatto tutti questi step, saremo pronti per acquistare canapa light all’ingrosso e a rivenderla.

Importante è anche ricordare che questo tipo di pianta a basso contenuto di THC ha delle proprietà curative e mediche apprezzabili.

Il CBD è un antibatterico, aiuta a proteggere il sistema neurovegetativo umano, ha un effetto rasserenante,  è un antidepressivo, antidolorifico, è un anticonvulsivo e un antispastico.

In una sola pianta quindi si trovano notevoli benefici.

Panoramica sulla situazione della cannabis light in europa

Lo European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction ha reso pubblico, in questi giorni, un interessantissimo documento sui prodotti a base di cannabis con livelli di Thc, la molecola responsabile degli effetti psicoattivi, molto bassi.

I prodotti di cannabis light in Europa sono ormai interpreti di una crescente diffusione agevolata dalla vendita libera, attuabile proprio per il basso tenore in Thc, che in diversi Paesi Europei ne esclude l’associazione alle norme rigorose che regolano l’utilizzo e la vendita di prodotti stupefacenti.

Lo sviluppo della vendita e del consumo dei prodotti a base della cosiddetta cannabis light ha ovviamente creato alcune preoccupazioni a livello politico, sia per quanto riguarda la regolamentazione, sia riguardo alla possibile pericolosità di questi prodotti, in particolar modo quelli che vengono presentati in forme del tutto simili a prodotti a base di cannabis illegale, come composti da fumare, oli e generi alimentari.

Lo European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction ha voluto dare un iniziale sguardo generale della situazione di questi prodotti, snodando in esame i vari tipi di prodotti a base di cannabis light attualmente disponibili in commercio, i profili di chi ne fa uso, i possibili danni legati all’uso di prodotti a base di piccola percentuale di THC e le risposte regolatorie in Europa.

Questo è un documento molto istruttivo per conoscere meglio un settore al momento molto border line, che crea molte discussioni e polemiche soprattutto nel nostro Paese, dove la legge al momento prevede che possa essere definita cannabis light la cannabis con un contenuto inferiore allo 0,2% di Thc.

Al link che segue potete trovare il documento ufficiale.

Panoramica prodotti cannabis Light in Europa

Gli effetti benefici del CBD della cannabis light

La cannabis light sta diventando sempre più familiare grazie all’apertura di negozi dedicati e all’aumentare della proposta sul web.

Questo è dovuto sopratutto alla alta concentrazione di CBD dei prodotti che, secondo molti studi, hanno degli effetti benefici che caratterizzano tale sostanza.

Ad esempio, alimenti che hanno presenza di CBD producono un effetto benefico per la flora intestinale dal momento che questa sostanza è una fonte preziosa di proteine, di fibre e di omega3.

Tuttavia è sempre meglio moderare le quantità di assunzione, come consigliato dagli esperti del settore.

Dove comprare la cannabis light sul web

Negli e-commerce come il nostro, in vendita, si trovano prodotti a base di CBD e di canapa al 100% legali, utili per il benessere della mente e del corpo.

Anche in campo medico il CBD si può usare con buone probabilità di una certa efficacia rispetto a vari disturbi.

Nel campo medico non si parla di sostanza ricreativa, la cannabis legale è oggetto di numerose ricerche di carattere scientifico che hanno l’obiettivo, non solo di scoprire le proprietà della cannabis, ma anche di favorire un miglior utilizzo delle stesse.

Il CBD, da i risultati di molti studi, è in grado di produrre effetti analgesici, e quindi di alleviare il dolore, andando ad agire sul recettore CB1 presente già nel corpo umano.

Chi assume CBD può giovarsi delle sue proprietà anticonvulsivanti e diminuire la sensazione di nausea, molte persone se ne servono per sfruttare gli effetti antinfiammatori con cui è possibile attenuare i dolori cronici.

Alcune ricerche in svolgimento presso l’Istituto Europeo di Oncologia hanno l’obbiettivo di accrescere l’uso del CBD in molti altri campi oltre a quelli per i quali viene sfruttato adesso.

Che cos’è la cannabis legale

La cannabis light viene ottenuta dalla pianta di Canapa Sativa, e in particolare dalle sue infiorescenze femminili.

Ad essere selezionate sono varietà che hanno un livello basso di THC e una concentrazione di CBD più elevata.

Questo permette di capire che la cannabis legale non è in alcun modo una sostanza stupefacente, a condizione che la concentrazione di THC non superi lo 0.05%.

A prima vista, dal punto di vista estetico, tra la cannabis illegale e quella legale non si notano particolari differenze, per questo c’è bisogno, appunto, di ricorrere ad esami chimici specifici per scoprire l’effettivo livello di concentrazione del CBD e del THC.

È bene ricordare che la cannabis terapeutica e quella light sono due prodotti diversi.

La cannabis terapeutica può essere acquistata unicamente sotto prescrizione medica, dato che ha una concentrazione di THC che di solito va da un minimo del 7 a un massimo del 22%.

Il CBD e il THC sono solo due dei circa ottanta cannabinoidi presenti nella cannabis.

Chi consuma cannabis illegale, solitamente, predilige il cannabinoide THC, proprio dovuto agli effetti psicoattivi che fa scaturire.

Questi effetti rendono appunto la cannabis illegale in diversi Paesi.

L’azione del THC si sviluppa attraverso il rilascio di dopamina, che è noto per essere l’ormone dell’euforia.

Naturalmente la consistenza degli effetti cambia a seconda del livello di concentrazione della sostanza stessa.

Canapa light: La pianta sostenibile per business del futuro

Sono ormai diversi anni che la sostenibilità fa parte dei punti di successo di diverse aziende.

Dato l’emergenza che stiamo affrontando da quasi un anno, molte aziende hanno iniziato a riflettere sul rapporto con la natura e, di conseguenza, questo ha fatto crescere l’interesse nei confronti delle opportunità di business rispetto a questo.

La canapa o cannabis light può essere considerata in questo ambito, dato che la canapa è una pianta dalla forte carica sostenibile.

Partiamo dal dire che a differenza del cotone la canapa, per essere prodotta, richiede una quantità di acqua decisamente minore.

Oltre a questo principio fondamentale per essere coltivata non necessita di fertilizzanti.

Altro motivo che la rende una pianta sostenibile riguarda il suo rendere alimentato a dovere il suolo in cui viene coltivata, con la sua capacità di purificare il suolo.

La pandemia del Covid 19 ha portato molte persone ad avere situazioni di stress quotidianamente, come ad esempio l’insonnia.

Per fare fronte a queste situazioni si possono utilizzare diversi rimedi naturali, che hanno dalla loro di non provocare gli effetti collaterali come potrebbe succedere con i farmaci.

La canapa contiene dei principi attivi che possono aiutarci in tal senso.

Infatti dobbiamo chiamare in causa il CBD o cannabidiolo, principio attivo della cannabis considerato un cugino del THC, che essendo privo di effetti psicoattivi, permette di apprezzare esiti positivi per quanto riguarda il controllo dell’insonnia.

Non è per nulla un caso che da marzo 2020, con l’inizio della quarantena in Italia, ci sia stato un aumento di vendita notevole di prodotti a base di CBD, anche quelli che riguardano gli animali.

E’ noto che il 70% delle famiglie italiane ha un animale domestico.

Le spese effettuate per i nostri amici a quattro zampe sono sempre di più, cercando anche dei rimedi nel caso servissero per migliorare la loro salute.

Anche qui può venire in aiuto il cannabidiolo CBD che può essere utilizzato anche dai nostri amici animali sotto forma di Olio CBD.

Si sono riscontrati diversi benefici come la maggior tranquillità nell’animale, il che può rivelarsi ottimo nei casi in cui, per esempio, il cane o il gatto tende a danneggiare quanto ha intorno, un miglioramento per quanto riguarda digestione e anche miglioramenti in presenza di dolori cronici.

Il CBD comunque dovrebbe essere utilizzato solo ed esclusivamente dopo aver consultato un esperto e per almeno due/tre volte a settimana, dando così modo all’apparato digerente dell’animale di abituarsi.

Trimming Cannabis light: cos’è e metodi

Il raccolto della cannabis light si svolge in vari passaggi, fra questi uno dei più importanti è il trimming.

Con il termine trimming o trimmatura si parla del processo della rifinitura del taglio delle cime di cannabis in modo da rimuovere rametti o foglie di scarto al consumo.

Infatti, dopo aver raccolto le cime di cannabis light dai rami è indispensabile provvedere al taglio di tutte quelle piccole foglioline che aderiscono e si attaccano alle infiorescenze.

Generalmente vengono prese forbici ben affilate, che garantiscano la precisione per poter separare le infiorescenze da tutte quelle foglioline ricche di resina, che non sono da buttare, ma potranno servire per produrre altri tipologie di prodotti.

Sappiate che una trimmatura imprecisa può deteriorare molto o addirittura rovinare del tutto anche il miglior raccolto.

Quindi prima della concia e dell’essiccazione è necessario preparare le infiorescenze ripulendole da tutte le sostanze di residuo.

E’ un operazione che ha bisogno di una buona visione, manualità e precisione.

Ogni coltivatore ha le sue tecniche ma generalmente questa fase consiste nel eliminare con forbici da potatura tutto quello che non deve essere usato.

Questo permetterà di avere cime più pure, più belle ma anche più al sicuro da muffe e proliferazione batterica.

Oltre ad un aspetto relativamente estetico, è importante sapere che cime trimmate in maniera adeguata saranno molto più aromatiche, rimanendo buone più a lungo.

Questo perché il materiale vegetale in eccesso a contatto con le infiorescenze può condurre allo sviluppo di funghi o muffa o ad accumulo di umidità.

Dopo avervi detto dell’importanza di trimmare la cannabis light vi parliamo dei 2 metodi che esistono per farlo, ossia il trimming umido o a secco.

TRIMMING UMIDO

Il trimming umido, detto anche a fresco, consiste nel eliminare le foglie anche piccolissime che si vedono intorno alle cime subito dopo che queste sono state tagliate dal ramo.

Quindi la trimmatura viene eseguita quando la pianta di cannabis light è ancora fresca e prima del processo di essiccazione.

Questo metodo di pulitura risulta essere più facile di quello a secco.

Con questo metodo generalmente si ottiene un risultato più preciso, questo è dovuto al fatto che si vedono in modo migliore le parti da rimuovere ed è molto più facile toglierle e manovrarle.

Eliminare le foglioline subito dopo la raccolta è il modo più facile di trimmare ed è consigliato a chi ha poca manualità o è un principiante, oltre ad essere decisamente più veloce.

Le grandi coltivazioni che utilizzano molte persone per la raccolta e la lavorazione, oppure utilizzano sistemi meccanici dedicati per effettuare il trimming, utilizzano praticamente solo questo metodo proprio perché più conveniente come tempi e più agevole a livello pratico.

TRIMMING A SECCO

Il trimming a secco invece consiste nel far essiccare i rami tagliati prima di effettuare la trimmatura per pulire le infiorescenze.

Dopo il processo di l’essiccazione le varie componenti saranno molto più difficili da individuare e rimuovere, questo porterà inevitabilmente molte foglie a rimanere attaccate alla cima, quindi il risultato finale sarà più difficile e probabilmente meno accurato.

Detto questo però in certi casi si possono offrire dei risultati migliori, infatti con una trimmatura più tardiva si conserverà molta più resina, le cime avranno un calo di umidità con maggior lentezza grazie alla presenza di maggior materiale vegetale e avranno quindi un aroma più deciso.

Oltre a questo va detto che per effettuare il trimming a umido si ha bisogno di lavorare in spazi aperti, mentre questo a secco si può effettuare comodamente anche al chiuso.

Il trimming a secco può essere effettuato anche in momenti diversi dell’essiccazione, tagliando a umido le foglie di dimensioni più grandi, iniziando l’essiccazione e lasciando per ultima la destituzione delle foglie di grandezza inferiore in modo da ottenere un calo di umidità più graduale e maggiore protezione dei tricomi.

Olio cbd per rilassarsi e combattere lo stress

Una delle problematiche comuni che colpisce molte persone di questi tempi è sicuramente lo stress.

Cercare di rilassarsi, sopratutto in questo periodo di pandemia, senza il rischio di esporsi ad ulteriori eventi di stress diventa sempre più complicato, incalzati da scadenze lavorative, o ritmi di vita che spesso e volentieri  non sono troppo salutari.

Ecco il motivo perchè i rimedi erboristici stanno ottenendo sempre un crescente interesse da parte di molte persone.

Tra questi prodotti, quelli che stanno riscuotendo più successo in questi ultimi 2 anni sicuramente sono olio CBD e la cannabis light al CBD.

Punto fondamentale della crescente popolarità dei prodotti alla base di CBD è sicuramente il cospicuo numero di studi scientifici eseguiti su questa speciale molecola negli ultimi anni.

Tra queste, quelle pubblicate sul British Journal of Pharmacology nel 2010 sono di particolare importanza.

Queste ricerche mettono in luce come il CBD, di fatto, sia una molecola importantissima per il mantenimento dell’equilibrio del corpo, sopratutto in condizioni di stress.

Molte di queste ricerche evidenziano come il CBD si colleghi al sistema endo-cannabinoide umano, ossia alla naturale produzione e gestione di cannabinoidi realizzata dal nostro corpo.

Queste sostanze, legandosi al ricettore 5-HT1a, consentono una regolazione nella circolazione di neurotrasmettitori molto importanti, come la dopamina e la serotonina, coinvolti in maniera diretta nella creazione della comune sensazione di felicità.

Immettendosi all’interno del metabolismo e all’accoglimento di queste due sostanze, il CBD da modo di combattere ansia e stress, porgendo relax a chi lo assume senza avere le proprietà psicoattive dell’altro principale cannabinoide contenuto nella canapa, ossia il THC.

Con il CBD quindi non si parla di un farmaco chimico ma di un rimedio al 100% naturale.

L’olio di CBD viene in genere consigliato per contrastare stati di stress e lievi depressioni, permettendo all’individuo di ritrovare quella tranquillità essenziale a mantenere uno stile di vita sano e aiutare il recupero delle forze e delle energie anche dopo lunghi periodi di stress.

Per questo motivo l’olio CBD,  prodotto ricco di acidi grassi e con proprietà antiossidanti, si dimostra essere un rimedio sempre più apprezzato, non solamente per alleviamento delle sensazione di stress a cui abbiamo accennato, ma anche perchè aiuta a restituire rilassatezza alla pelle e dona naturalezza al viso.

L’olio CBD non ha gravi controindicazioni, infatti, contrariamente alle molecole sintetiche che compongono i farmaci antidepressivi e ansiolitici, il CBD non presenta controindicazioni pericolose e non limita la libertà della persona, trattandosi di una molecola naturale presente e assorbita dal nostro corpo, che non altera il normale metabolismo delle persone.

Anche assunzione di dosi maggiori a quelle consigliate possono produrre disturbi minori come ad esempio sonnolenza, secchezza della bocca e appetito accentuato.

Detto ciò, essendo disturbi minori possono essere tranquillamente evitati attraverso una corretta pratica di assunzione che, partendo da piccole dosi, porta ad una graduale individuazione della giusta quantità e concentrazione di CBD da assumere.

Va ribadito comunque che il CBD non rappresenta quella cura universale che molto spesso viene esaltata dagli estimatori della cannabis light.

Il CBD è un rimedio fitoterapico ed in quanto tale porta risultati nella regolare assunzione e sul lungo periodo.

Se si è affetti da gravi disturbi o si è sotto cure farmacologiche è fondamentale per la propria sicurezza consultare il proprio medico curante prima dell’assunzione.

IL CBD, infatti,  potrebbe influire ad esempio sul’effetto di altri farmaci, andando in conflitto con questi ultimi se metabolizzati in maniera affine al Cannabidiolo.

Ricerche per combattere Covid-19 con la Cannabis

Trovare soluzioni utili per la lotta contro il Coronavirus, questa è una delle cose che più si cerca in questo momento.

Per questo anche la cannabis light viene studiata a questo scopo.

In base alle ricerche ed esperimenti effettuati ed in fase di svolgimento, due ricercatori canadesi espongono una teoria in cui potrebbe esserci una speciale varietà di cannabis con il potenziale per diventare strumento prezioso nella lotta contro il Covid-19.

Olga e Igor Kovalchuck, questi i nomi dei due ricercatori,  in questi anni hanno sviluppato e testato un nuovo ceppo di cannabis, con l’intenzione di creare una varietà che sia d’aiuto per combattere sia il cancro che le infiammazioni.

Dopo l’inizio della pandemia globale, vista la situazione, hanno dirottato i propri esperimenti verso un possibile utilizzo contro il Coronavirus.

Questa ricerca è stata pubblicata della rivista medica online Preprints.

Dopo aver studiato ricerche su cannabis e Covid effettuate da altri scienziati, i due hanno teorizzato che una varietà di cannabis speciale potrebbe impedire, potenzialmente, al patogeno di entrare nel corpo di un individuo.

“Simile ad altri patogeni respiratori, il SARS-CoV2 viene trasmesso attraverso goccioline respiratorie, con forte aggressività. Utilizza l’ingresso mediato dal recettore nell’ospite umano attraverso l’enzima II di conversione dell’angiotensina (ACE2) che si esprime nel tessuto polmonare, nonché nella mucosa orale e nasale, nei reni, nei testicoli e nel tratto gastrointestinale.

La modulazione dei livelli di ACE2 in questi tessuti ricettivi può rivelarsi una strategia plausibile per ridurre la suscettibilità alla malattia“.

Quindi tutto si basa e dipende dai recettori ACE2 del nostro organismo, che funzionano come porte d’entrata per il Covid-19.

Secondo il lavoro dei 2 ricercatori, la cannabis sarebbe utilizzata per abbassare il livello di espressione del gene ACE2, permettendo cosi di  chiudere momentaneamente le porte al Covid-19.
Oltre a questo è anche plausibile che questa varietà possa essere utilizzato per impedire al virus di espandersi una volta che è già entrato nel sistema di qualcuno.

“La cannabis sativa, in particolare quella alta nel cannabidiolo cannabinoide antinfiammatorio (CBD), è stata proposta per modulare l’espressione genica e l’infiammazione, nutrendo proprietà antitumorali e antinfiammatorie.

Lavorando sotto la licenza di ricerca di Health Canada, abbiamo sviluppato oltre 800 nuove linee ed estratti di Cannabis sativa. Questo ci ha permesso di ipotizzare che gli estratti di sativa di CBD ad alto contenuto, possano essere utilizzati per modulare l’espressione di ACE2 nei tessuti target di COVID-19“.

Queste alcune citazioni della ricerca pubblicata.

Come detto, al momento attuale è ancora una teoria piuttosto che un fatto compiuto, ma in qualche modo offre qualche barlume di speranza in più per il futuro augurandosi che, in caso di successo delle sperimentazioni, la terapia possa essere resa disponibile in un breve arco temporale.

Cannabis Light: Appello dei parlamentari per la legalizzazione della Cannabis

“Se è vero, come dice il premier che questi giorni di incontri servono per parlare del futuro dell’Italia a maggior ragione crediamo sia arrivato il momento di dare un colpo alle mafie legalizzando la vendita e il consumo della Cannabis e sottraendo loro la gestione del mercato e dei guadagni.

Sottrarre alle mafie la vendita delle droghe leggere significherebbe anche generare un beneficio economico per le casse statali pari a 10 miliardi di euro, tra il risparmio sulle misure di repressione e le nuove entrate fiscali delle aziende che gestirebbero il settore”

Cit. Sodano Deputato M5S

Con queste dichiarazioni arriva la richiesta al presidente del consiglio Conte, da parte di 100 parlamentari, di affrontare l’argomento della legalizzazione della cannabis durante gli Stati generali in corso.

La visione dei parlamentari auspica che con l’abolizione del divieto di uso e vendita di cannabis si creerebbero nuove imprese dedite alla coltivazione di questa pianta, con aumento, conseguentemente, di nuovi posti di lavoro. La richiesta si basa anche su un recente studio dell’università La Sapienza di Roma, che afferma che la legalizzazione delle droghe leggere porterebbe ” benefici per le casse dello Stato pari a 10 miliardi derivanti dai risparmi dell’applicazione della normativa di repressione e dal nuovo gettito fiscale che arriverebbe con l’apertura del mercato alle aziende”.

Nei prossimi giorni vedremo se l’appello dei Parlamentari sarà ascoltato.