Olio cbd per rilassarsi e combattere lo stress

Una delle problematiche comuni che colpisce molte persone di questi tempi è sicuramente lo stress.

Cercare di rilassarsi, sopratutto in questo periodo di pandemia, senza il rischio di esporsi ad ulteriori eventi di stress diventa sempre più complicato, incalzati da scadenze lavorative, o ritmi di vita che spesso e volentieri  non sono troppo salutari.

Ecco il motivo perchè i rimedi erboristici stanno ottenendo sempre un crescente interesse da parte di molte persone.

Tra questi prodotti, quelli che stanno riscuotendo più successo in questi ultimi 2 anni sicuramente sono olio CBD e la cannabis light al CBD.

Punto fondamentale della crescente popolarità dei prodotti alla base di CBD è sicuramente il cospicuo numero di studi scientifici eseguiti su questa speciale molecola negli ultimi anni.

Tra queste, quelle pubblicate sul British Journal of Pharmacology nel 2010 sono di particolare importanza.

Queste ricerche mettono in luce come il CBD, di fatto, sia una molecola importantissima per il mantenimento dell’equilibrio del corpo, sopratutto in condizioni di stress.

Molte di queste ricerche evidenziano come il CBD si colleghi al sistema endo-cannabinoide umano, ossia alla naturale produzione e gestione di cannabinoidi realizzata dal nostro corpo.

Queste sostanze, legandosi al ricettore 5-HT1a, consentono una regolazione nella circolazione di neurotrasmettitori molto importanti, come la dopamina e la serotonina, coinvolti in maniera diretta nella creazione della comune sensazione di felicità.

Immettendosi all’interno del metabolismo e all’accoglimento di queste due sostanze, il CBD da modo di combattere ansia e stress, porgendo relax a chi lo assume senza avere le proprietà psicoattive dell’altro principale cannabinoide contenuto nella canapa, ossia il THC.

Con il CBD quindi non si parla di un farmaco chimico ma di un rimedio al 100% naturale.

L’olio di CBD viene in genere consigliato per contrastare stati di stress e lievi depressioni, permettendo all’individuo di ritrovare quella tranquillità essenziale a mantenere uno stile di vita sano e aiutare il recupero delle forze e delle energie anche dopo lunghi periodi di stress.

Per questo motivo l’olio CBD,  prodotto ricco di acidi grassi e con proprietà antiossidanti, si dimostra essere un rimedio sempre più apprezzato, non solamente per alleviamento delle sensazione di stress a cui abbiamo accennato, ma anche perchè aiuta a restituire rilassatezza alla pelle e dona naturalezza al viso.

L’olio CBD non ha gravi controindicazioni, infatti, contrariamente alle molecole sintetiche che compongono i farmaci antidepressivi e ansiolitici, il CBD non presenta controindicazioni pericolose e non limita la libertà della persona, trattandosi di una molecola naturale presente e assorbita dal nostro corpo, che non altera il normale metabolismo delle persone.

Anche assunzione di dosi maggiori a quelle consigliate possono produrre disturbi minori come ad esempio sonnolenza, secchezza della bocca e appetito accentuato.

Detto ciò, essendo disturbi minori possono essere tranquillamente evitati attraverso una corretta pratica di assunzione che, partendo da piccole dosi, porta ad una graduale individuazione della giusta quantità e concentrazione di CBD da assumere.

Va ribadito comunque che il CBD non rappresenta quella cura universale che molto spesso viene esaltata dagli estimatori della cannabis light.

Il CBD è un rimedio fitoterapico ed in quanto tale porta risultati nella regolare assunzione e sul lungo periodo.

Se si è affetti da gravi disturbi o si è sotto cure farmacologiche è fondamentale per la propria sicurezza consultare il proprio medico curante prima dell’assunzione.

IL CBD, infatti,  potrebbe influire ad esempio sul’effetto di altri farmaci, andando in conflitto con questi ultimi se metabolizzati in maniera affine al Cannabidiolo.

Ricerche per combattere Covid-19 con la Cannabis

Trovare soluzioni utili per la lotta contro il Coronavirus, questa è una delle cose che più si cerca in questo momento.

Per questo anche la cannabis light viene studiata a questo scopo.

In base alle ricerche ed esperimenti effettuati ed in fase di svolgimento, due ricercatori canadesi espongono una teoria in cui potrebbe esserci una speciale varietà di cannabis con il potenziale per diventare strumento prezioso nella lotta contro il Covid-19.

Olga e Igor Kovalchuck, questi i nomi dei due ricercatori,  in questi anni hanno sviluppato e testato un nuovo ceppo di cannabis, con l’intenzione di creare una varietà che sia d’aiuto per combattere sia il cancro che le infiammazioni.

Dopo l’inizio della pandemia globale, vista la situazione, hanno dirottato i propri esperimenti verso un possibile utilizzo contro il Coronavirus.

Questa ricerca è stata pubblicata della rivista medica online Preprints.

Dopo aver studiato ricerche su cannabis e Covid effettuate da altri scienziati, i due hanno teorizzato che una varietà di cannabis speciale potrebbe impedire, potenzialmente, al patogeno di entrare nel corpo di un individuo.

“Simile ad altri patogeni respiratori, il SARS-CoV2 viene trasmesso attraverso goccioline respiratorie, con forte aggressività. Utilizza l’ingresso mediato dal recettore nell’ospite umano attraverso l’enzima II di conversione dell’angiotensina (ACE2) che si esprime nel tessuto polmonare, nonché nella mucosa orale e nasale, nei reni, nei testicoli e nel tratto gastrointestinale.

La modulazione dei livelli di ACE2 in questi tessuti ricettivi può rivelarsi una strategia plausibile per ridurre la suscettibilità alla malattia“.

Quindi tutto si basa e dipende dai recettori ACE2 del nostro organismo, che funzionano come porte d’entrata per il Covid-19.

Secondo il lavoro dei 2 ricercatori, la cannabis sarebbe utilizzata per abbassare il livello di espressione del gene ACE2, permettendo cosi di  chiudere momentaneamente le porte al Covid-19.
Oltre a questo è anche plausibile che questa varietà possa essere utilizzato per impedire al virus di espandersi una volta che è già entrato nel sistema di qualcuno.

“La cannabis sativa, in particolare quella alta nel cannabidiolo cannabinoide antinfiammatorio (CBD), è stata proposta per modulare l’espressione genica e l’infiammazione, nutrendo proprietà antitumorali e antinfiammatorie.

Lavorando sotto la licenza di ricerca di Health Canada, abbiamo sviluppato oltre 800 nuove linee ed estratti di Cannabis sativa. Questo ci ha permesso di ipotizzare che gli estratti di sativa di CBD ad alto contenuto, possano essere utilizzati per modulare l’espressione di ACE2 nei tessuti target di COVID-19“.

Queste alcune citazioni della ricerca pubblicata.

Come detto, al momento attuale è ancora una teoria piuttosto che un fatto compiuto, ma in qualche modo offre qualche barlume di speranza in più per il futuro augurandosi che, in caso di successo delle sperimentazioni, la terapia possa essere resa disponibile in un breve arco temporale.

Cannabis Light: Appello dei parlamentari per la legalizzazione della Cannabis

“Se è vero, come dice il premier che questi giorni di incontri servono per parlare del futuro dell’Italia a maggior ragione crediamo sia arrivato il momento di dare un colpo alle mafie legalizzando la vendita e il consumo della Cannabis e sottraendo loro la gestione del mercato e dei guadagni.

Sottrarre alle mafie la vendita delle droghe leggere significherebbe anche generare un beneficio economico per le casse statali pari a 10 miliardi di euro, tra il risparmio sulle misure di repressione e le nuove entrate fiscali delle aziende che gestirebbero il settore”

Cit. Sodano Deputato M5S

Con queste dichiarazioni arriva la richiesta al presidente del consiglio Conte, da parte di 100 parlamentari, di affrontare l’argomento della legalizzazione della cannabis durante gli Stati generali in corso.

La visione dei parlamentari auspica che con l’abolizione del divieto di uso e vendita di cannabis si creerebbero nuove imprese dedite alla coltivazione di questa pianta, con aumento, conseguentemente, di nuovi posti di lavoro. La richiesta si basa anche su un recente studio dell’università La Sapienza di Roma, che afferma che la legalizzazione delle droghe leggere porterebbe ” benefici per le casse dello Stato pari a 10 miliardi derivanti dai risparmi dell’applicazione della normativa di repressione e dal nuovo gettito fiscale che arriverebbe con l’apertura del mercato alle aziende”.

Nei prossimi giorni vedremo se l’appello dei Parlamentari sarà ascoltato.